Il caso Alitalia

mercoledì 23 f 2008 alle 2:18 PM | Pubblicato su alitalia | Lascia un commento
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Innanzitutto due premesse. Berlusconi non e ancora presidente del consiglio, del resto la nuova maggioranza non si è ancora insediata. Ritenerlo responsabile dell’abbandono di Air France della trattativa per l’acquisto di Alitalia, mi sembra un po’ pretestuoso, ammesso poi che questo fatto possa essere considerato un male.

Secondo: l’ipotesi di fallimento della compagnia è in assoluto l’opzione più razionale. Tuttavia, a volte, le scelte razionali non sono necessariamente le migliori.

Detto questo c’è una cosa che non ho mai capito: se un imprenditore italiano o straniero che sia, ha la possibilità tramite un piano industriale fatto di investimenti e tagli alle spese, di risanare Alitalia, perchè la stessa operazione non può essere portata avanti dall’attuale azionista di maggioranza cioè dallo Stato Italiano? Possibile che i manager di stato che paghiamo e liquidiamo con milioni di euro non siano in grado di mettere in pratica un piano adeguato?

Oltretutto gli ammortizzatori sociali che l’imprenditore utilizzerebbe per far fronte ai licenziamenti, sarebbero comunque a carico della collettività.

Inoltre, in un’ottica di risanamento da parte dello Stato, potremmo accettare di buon occhio il prestito di 300 milioni di euro che il Governo (Prodi) ha concesso ad Alitalia, in maniera diversa dovremmo protestare con forza nei confronti di questa decisione.

Insomma, vi prego, qualcuno mi aiuti a capire questo enigma. Grazie.

EG

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